SAGGEZZA E APATIA

© Domenico Nordio-DNC, 2022
IL LIBRO NERO
DI UNO STRIMPELLATORE
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Diventare un uomo migliore:
la mia più grande illusione.
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SAGGEZZA E APATIA

Domenico Nordio
11 Gennaio 2022
Non mi scaldo più per difendere le mie ragioni, non reagisco più alle offese, non cerco più la polemica a tutti i costi. Ho sempre amato il confronto, perché teneva il mio cervello bello acceso, alla ricerca di nuovi contenuti e di nuove certezze. Adesso non più. Adesso mi sono convinto che aver cura di se stessi è meglio di curarsi delle opinioni altrui.

Allo stesso tempo, fatico a godere dei risultati raggiunti, non mi affanno a rincorrere traguardi, la concretezza mi tranquillizza. Mi sento mediamente realizzato nel lavoro, che ancora mi piace, ma esplodo davvero di gioia solo quando posso coccolare i miei figli, o quando stabilisco un primato personale nei 10 chilometri di corsa.
Sono incredibilmente cambiato, in pochissimi mesi.

Il mio fegato, che ho rischiato di spappolare nel corso di decenni di durissimo peregrinare, mi ringrazia sentitamente, intravvedendo la possibilità di non finire maciullato sull'altare di un'esistenza insostenibile. Però in questo modo gli stimoli latitano, lasciandomi, a volte, con la sgradevole sensazione di aver perso il punto di equilibrio.
Non è che mi manchi particolarmente il Domenico di prima, che tanto mi faceva tribolare, con i suoi istinti competitivi da "uomo programmato per uccidere", difficili da gestire. Ma non ho ancora chiari i contorni di questa inattesa trasformazione.
Nella filosofia antica, l'apatia era una virtù tipica della saggezza.
Magari è così.




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