I CAPELLI AL VENTO

© Domenico Nordio-DNC, 2022
IL LIBRO NERO
DI UNO STRIMPELLATORE
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Diventare un uomo migliore:
la mia più grande illusione.
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I CAPELLI AL VENTO

Domenico Nordio
Pubblicato da Domenico · 26 Gennaio 2023
Non avete idea di quanti direttori cani abbia incrociato nella mia vita. E di quanti palesemente raccomandati. Gente che non conosce il gesto, gente arrogante e inconcludente, gente che manco apre la partitura prima delle prove. Gente che massacra i concerti e rende impotenti i musicisti che dirige, compreso i solisti. Che la categoria dei direttori cani esista, dunque, è indubbio, anche a mio parere. Ciò detto, nessuno sbacchettatore alla Zorro può essere vittima di una campagna denigratoria, che tocchi la sfera privata, o si limiti a quella pubblica. Soprattutto da parte di chi si erge a portatore della verità assoluta rivendicando, in modo avventato e puerile, la superiorità del proprio talento.

Quando leggo critiche tranchant, espresse da parte di musicisti che ignorano quanto il giudizio artistico sia soggettivo, mi viene l'orticaria. Evidentemente c'è chi non conosce le dinamiche che regolano la carriera, l'immagine, il rapporto con i colleghi e il pubblico. Faccio degli esempi banali. A me, ascoltatore, emozionano gli strafalcioni e i capelli al vento: qualcuno può darmi dell'incompetente? A me, direttore artistico, piace il concertista che cambia tutte le note: qualcuno può contestarmi? A me, critico musicale, entusiasmano i biondi che scandiscono in tre quel che andrebbe diretto in quattro: qualcuno mi può dare del caprone?

Convivo con le critiche da quando sono nato, critiche che ho sempre accettato senza azzardare lo stupido "lei non sa chi sono io"; critiche che a mia volta non ho mai espresso, dato che in scena tutti siamo fallibili, tutti. Cari colleghi, lasciamo che sia la storia a decidere la nostra collocazione, e non il nostro smisurato ego.


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